Triplosaltomortale

In teoria, credo di poter condividere gli assi portanti della nuova “riforma” dell’accesso alla professione di insegnante.

Mi par di aver capito che nelle intenzioni della ministra:

  • si passi dal semplice sapere al “saper insegnare”
  • la competenza professionale si acquisca con un  anno di tirocinio in una scuola. 475 ore da svolgersi sotto la guida di un insegnante-tutor
  • ogni nuovo insegnante dovrà conoscere l’inglese e saper usare le tecnologie
  • è necessaria la laurea magistrale per tutti
  • si attiveranno corsi di specializzazione per la didattica disciplinare
  • si chiudono le SSIS e si attiverà un percorso annuale coprogettato da scuole e università
  • non ci sarà più precariato ma solo assunzioni a tempo indeterminato sulla base  delle necessità.

Le ragioni della condivisione derivano dal ritenere:

  • fondamentale la formazione in situazione (non una formazione generalistica; sappiamo che più è generica al formazione, più difficile sarà il suo trasferimento nelle pratiche professionali)
  • determinante la trattazione delle teoria professionale nel contesto della sua applicazione (non vale il principio “prima la teoria dopo la pratica”; nella vita reale le persone usano l’esperienza non le teorie)
  • assolutamente necessaria una competenza didattica legata alla disciplina (vedi punto 1 sui rischi della formazione “generale”)
  • ovvio, anche se banale, che chi insegna debba saper di tecnologie e di inglese
  • le defunte SSIS una colossale truffa culturale (e mi fermo all’aspetto culturale), una mangiatoia per mafie  e mafiette accademiche
  • estremamente morale non illudere tante persone, soprattutto giovani, con la prospettiva di un lavoro precario a vita.

Dicevo, in apertura, “in teoria”. Ma in pratica?

Siamo in Italia, terra di raccomandazioni, nepotismo, egoismi; del predicare bene e del razzolare male; del potere per il potere e delle rendite di posizione.

Sono certo che fintanto che non si scardina questo sistema di potere (ma si è mai visto un potere lavorare per la sua morte?) e di collusioni, fintanto che non ci sarà una vera rivoluzione culturale tutto rimarrà come prima (Il Gattopardo continua ad insegnare) .

Cambieranno i modi di chiamare le cose, ma la scuola sarà sempre la stessa.

Unica speranza, il cambiamento dal basso (un movimento lento ma inesorabile, l’unico in cui credo).

Tutto il resto solo chiacchiere; compresa l’ultima sparata della ministra che creerà nuovi problemi lasciando insoluti i vecchi.

P.S.

Mi domando quali insegnanti senior/esperti/competenti faranno da tutor ai novizi.? A prescindere dal fatto che tante persone rimangono novizie per tutta la vita (fare esperienza non equivale ad avere esperienza, cosa vecchia), avete un’idea del livello medio di competenza didattica di tanti insegnanti? Credete che venga dato credito a tanti bravi giovani? Il lupo qui non perde nè il pelo nè il vizio.

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27 pensiero su “Nuove regole per diventare insegnanti?”
  1. purtroppo condivido ciò che scrivi….mi piacerebbe non fosse così…ma…que​sta è la realtà….siamo​ in Italia…se non avanzerà una rivoluzione culturale "dal basso"(insegnan​ti e genitori uniti per un vero cambiamento di valori…ecc)..​..purtroppo tutto resterà "un cambiamento gattopardiano"

  2. Il problema è che il modello professionale dell’insegnante è, in generale, culturalmente tendente all’autismo, centrato sull’individuo-docente e sulla classe.
    Si chiude la porta e ognuno fa come sa…, e quando va bene e quando va male…
    Non è previsto un percorso di apprendistato, chiaro, consolidato, culturalmente accettato e condiviso.
    Il novizio non ha una rete istituzionale che lo possa supportare, non c’è ingresso in una comunità di pratica.
    C’è piuttosto il lancio nell’arena, e combatti come puoi!
    Aprire le porte, condividere, raccontarsi, riflettere sulle esperienze: creare realmente una comunità di pratica. Questa potrebbe essere una via.
    Il resto è gattopardesco cambiamento, come giustamente Gianni ha già ..annusato 🙂

  3. purtroppo condivido ciò che scrivi….mi piacerebbe non fosse così…ma…questa è la realtà….siamo in Italia…se non avanzerà una rivoluzione culturale "dal basso"(insegnanti e genitori uniti per un vero cambiamento di valori…ecc)….purtroppo tutto resterà "un cambiamento gattopardiano"

  4. a volte mi domando perchè un medico fresco di laurea non viene mandato subito in sala operatoria a tagliare l’addome di qualcuno e perchè un laureato, forse anche non in discipline pedagogico-dida​ttiche (un ingegnere, ad esempio) può anadare in aula? Forse perchè con la sua inesperienza, i suoi errori non uccide nessuno? Quali sono i danni (non visibili ad occhio nudo) che può fare? Ma questo è un altro discorso

  5. Ricopio un significativo commento lasciato da Claudia Zuccarini su Facebook

    Claudia Zuccarini
    Claudia Zuccarini
    Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribbasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribbasso perch… Visualizza altroè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste già! La laurea in Scienze della formazione primaria è una laurea classica di 4 anni, con 32, non uno, esami, di cui diversi specifici per il sostegno, e 4 (non uno!) anni di duro tirocino, che si aggiunge a quello del sostegno. Lei fa credere di voler migliorare qualcosa che già, con un profilo qualitativo più basso, diminuendo i 4 anni di tirocinio a uno solo (credimi un anno non basta per avere un minimo di orientamento nella scuola).
    Riguardo i corsi abilitanti per le superiori che sostituiscono le siss, anche qui incorre in una bufala. Le siss duravano 2 anni con parecchi esami e tirocinio. Lei propone un unico anno di corso.n

  6. @Anto e Claudia: ci sarebbe inoltre da domandarsi perchè un medico fresco di laurea viene mandato subito in sala operatoria a tagliare l’addome di qualcuno. Perchè, allora, un laureato, forse anche non in discipline pedagogico-didattiche (un ingegnere, ad esempio) può insegnare? Forse perchè con la sua inesperienza, i suoi errori non uccide nessuno? Quali sono i danni (non visibili ad occhio nudo) che può fare?

  7. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste già! La laurea in Scienze della formazione primaria è una laurea classica di 4 anni, con 32 esami, di cui diversi specifici per il sostegno, e 4 (non uno!) anni di duro tirocino, che si aggiunge a quello del sostegno. Lei fa credere di voler migliorare qualcosa che c'è già, con un profilo qualitativo più basso, diminuendo i 4 anni di tirocinio a uno solo (credimi un anno non basta per avere un minimo di orientamento nella scuola).Riguardo le vecchie siss, quelle duravano almeno 2 anni e tanto semplici non erano, un anno non basterà a buttare nella scuola degli insegnanti sprovveduti.Sul precariato poi…no comment.Un caro saluto

  8. a volte mi domando perchè un medico fresco di laurea non viene mandato subito in sala operatoria a tagliare l’addome di qualcuno e perchè un laureato, forse anche non in discipline pedagogico-didattiche (un ingegnere, ad esempio) può anadare in aula? Forse perchè con la sua inesperienza, i suoi errori non uccide nessuno? Quali sono i danni (non visibili ad occhio nudo) che può fare? Ma questo è un altro discorso

  9. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste gi

  10. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste gi

  11. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste gi

  12. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste gi

  13. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste gi

  14. Ciao Gianni, lascio un mio commento in quanto conosco bene il mondo per la formazione universitaria rivolta ai futuri insegnanti. Ho praticato questa strada per anni, essendone uscita da poco. Il nostro ministro gioca al ribasso, spacciando cose vecchie come nuove. Gioca al ribasso perchè lei ha taciuto di evidenziare che quanto è stato propspettato esiste gi

  15. Sono perfettamente d’accordo con Claudia: in realtà, questo spacciare per nuovo il tirocinio (che già esiste, nel bene e nel male) nasconde in primo luogo la “banale” trovata di garantire un anno di sfruttamento legalizzato dei futuri insegnanti da parte delle scuole paritarie e non (almeno il tutto verrebbe fatto alla luce del sole, finalmente).
    Poi, nei fatti, disconosce una specifica preparazione pedagogico-didattica (quella che *avrebbero* dovuto svolgere le SSIS) per docenti di medie e superiori che, ad esempio, vengono esentati da quella infarinatura rispetto ai “bisogni speciali”, quasi che gli handicap scompaiano miracolosamente dopo la scuola primaria/elementare. Con una miracolosa immersione nella didattica “viva” per un anno… voilà! Ecco il docente bello e pronto!
    Perché non chiediamo ai sissini che cosa hanno imparato durante il loro tirocinio (dato che già esiste anche se non ha lo stesso acronimo)? Sarebbe molto istruttivo per tutti… Io ne ho sentite delle belle… C’è anche chi portava il caffè al docente in classe e si è fatto un anno intero a vedere come insegnava (da un angolo dell’aula). Però, vuoi mettere la pratica…
    E dell’instradamento dei precari della ricerca nella scuola previo colloquio orale in sovrannumero, ne vogliamo parlare? Un’antica usanza che ritorna.
    Insomma, tra il dire e il fare…

  16. non cambierà nulla se non in peggio, perchè le conoscenze/competenze ministeriali sono così scarse da non lasciare spazio ad innovazioni positive.

    Gianni, io direi che bisogna fare “rete” dal basso, come dici giustamente tu. Il DULP può servire a questo? Dimmi tu che ne sei più addentro.

    Io avrei diverse proposte già piuttosto teorizzate e testate praticamente.

    un caro saluto!

    Antonio

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