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Considerato quello che si vede in giro  legato al genere (violenza, discriminazioni, atteggiamenti …), credo che la scuola non possa esimersi dall’affrontare con taglio educativo la questione dell’educazione di genere.
Ma come potrebbe muoversi la scuola su un territorio che gli oltranzisti  hanno disseminato di mine anti-uomo?
A conti fatti, parlare di “genere”, soprattutto a scuola, suscita valori importanti nella vita di tante persone ed è, pertanto, una questione cui va prestata la massima attenzione. Il fatto è che accanto  a chi ci crede in buona fede ci sono persone e organizzazioni che strumentalizzano la questione per loro scopi, diciamo, “istituzionali”, perché temono di perdere un monopolio ideologico e le ricche prebende associate.
Tempo fa con gruppo di amici e colleghi abbiamo fatto un esercizio didattico cercando di scoprire le potenzialità didattiche dei Cognitive Flexibility Hypertext – CFH (una tipologia di strategia di apprendimento coerente con la didattica di tematiche complesse) affrontando un  tema, appunto, complesso: l’educazione alle tematiche di genere.
Lavorando, ci siamo trovati a dover rispondere a tante domande:
  • A scuola fa fatta educazione al genere?
  • Se di, come andrebbe fatta l’educazione al genere?
  • Come si potrebbero affrontare  le principali controversie nell’educazione al genere?
  • L’educazione al genere spetta alla scuola o alla famiglia?
  • La scuola pubblica è laica o confessionale?
  • L”educazione al genere promuove la consapevolezza o è manipolazione ed indottrinamento?
  • Lo scopo della scuola è promuovere senso critico e pensiero plurale o conformismo ideologico e valoriale?
  • Esistono pregiudizi o stereotipi di genere?
  • Come nascono i pregiudizi e gli stereotipi di genere?
  • Le discriminazioni e gli stereotipi di genere riguardano una minoranza delle persone?
  • Cosa è oggi “famiglia”?
  • Negli affetti e nel sesso cosa è “normalità”?
  • Il genere è determinato biologicamente o culturalmente?
  • Ci sono valori non negoziabili?
  • Andrebbero fatti prevalere i valori “naturali” o il rispetto per la persona?

Utilizzando la metodologia dei CFH abbiamo analizzato alcuni casi di approcci alla questione; per ognuno di questi casi abbiano ricercato quanti più possibili “punti di vista” cercando di dar conto della complessità dei casi stessi.  Abbiamo poi analizzato casi e punti di vista e abbiamo identificato alcune delle tematiche che caratterizzano la questione dell’educazione di genere.

Queste le più significative:

Riguardo alla questione del fare o meno e come educazione di genere:

  1. Gender Education come azione di libertà e consapevolezza vs. azione di manipolazione, indottrinamento e violenza  
  2. Scopo della scuola: indottrinamento vs. consapevolezza
  3. Punti di vista: rispetto di tutte le posizioni etiche e culturali vs. prevaricazione 
  4. Importanza della Gender Education: svalorizzazione vs. sovraesposizione
  5. Chi educa a temi eticamente sensibili: famiglia vs. scuola
  6. Natura della scuola pubblica: laica vs. confessionale 

Riguardi ai “contenuti” in gioco:

  1. La natura della “famiglia”: famiglia tradizionale vs. nuove famiglie 
  2. Il “genere”:  costruzione sociale vs. determinazione naturale
  3. Valori: non negoziabili vs. tolleranza e rispetto per la persona
  4. Affettività e sessualità: normalità vs. devianza 

L’ambiente di apprendimento che abbiamo sviluppato è visibile e utilizzabile qui:

http://gendereducation.pbworks.com/w/page/82146962/FrontPage

Preciso che l’ambiente, per ragioni di tempo, non è stato sviluppato in modo “professionale” ma è più che sufficiente per farsi un’idea di cosa sia un CFH e sulle questioni coinvolte nel fare (o nel non fare) Educazione di genere a scuola.

 

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