Ho passato l’ultima mattinata al TED in un paio di eventi accomunati dalla meritoria azione del “fare lobby”.
Il mercato, anche istituzionale, dell’e-learning (o del “learning con le tecnologie”, come mi pare sia emerso come fil rouge di tanti interventi) è, pur sempre interessante, anche dal punto di vista …. scientifico.
Quattro organizzazioni da tempo presenti nell’e-learning con differenti status e competenze ritengono, a ragione, di poter fare assieme “massa critica” per candidarsi ad essere interlocutori istituzionali sul tema.

CNIPA, SIeL, ASFOR, AITech-Assinform riflettono su come guadagnare questa leadership.

Durante l’evento faccio notare che esiste, da poco, anche RITeF, Rete Interregionale per le Tecnologie per la Formazione, raggruppamento di Regioni nato spontaneamente ma con solida base istituzionale e che dovrebbe occuparsi di tutta l’area della formazione continua e del personale delle Regioni.

Nella successiva “conferenza stampa” il contesto si chiarisce (almeno per me).

il Ministro dell’Università ha istituito un gruppo di lavoro, composto da universitari di spicco, con lo scopo di pervenire ad una legge sull’apprendimento lungo tutto l’arco della vita (LAP, legge per l’apprendimento permanente) in cui l’e-learning abbia un ruolo preminente.

Federici, Università di Firenze, membro di quel gruppo, fornisce ragguagli: la bozza di questa legge dovrebbe essere pronta per marzo 2007. Si tratta di una buona occasione per avere una strategia nazionale per e-learning. Resta da definire quale modello sia maggiormente coerente con la situazione del nostro Paese.

Un inciso (non di poco conto): Federici riferisce che in ambito ministeriale le prime valutazioni sulle università telematiche, lanciate dal precedente Ministro, non siano lusinghiere. Forse, anche, per i tanti soggetti privati che in questo modo sono entrati nell’università e che non hanno portato chissà quale valore aggiunto (un altro Ministro, nella prima giornata di TED aveva definito ” carità pelose” gli aiuti dati da certuni).

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