Sono soddisfatto della partecipazione a questa manifestazione perchè ho ascoltato con piacere alcune relazioni ma, soprattutto, ho avuto modo di riflettere sulle mie idee in merito alle tecnologie usate a scopo didattico. La mia visione della tematica si è certamente arricchita e, per certi aspetti, consolidata.

Una sintesi

Ho apprezzato il “taglio” della manifestazione: l’integrazione tra competenze (attuali e future) ed i nuovi scenari dell’apprendimento compreso il ruolo delle tecnologie nella loro concezione, organizzazione e gestione.
Ho colto una forte attenzione:

alle nuove forme di apprendimento nella società della conoscenza

alla collaborazione per la costruzione di conoscenza

agli allievi visti come costruttori di conoscenza

all’informal learning come modalità da sfruttare (active informal learning)

al learner come sviluppatore di ambienti

Ma il segnale forte che ho colto (forse anche per una mia predisposizione per la questione) è il deciso spostamento del focus dell’uso didattico delle tecnologie dalle applicazione alle attività.

Una riflessione

Perché gli strumenti del web2 hanno così successo?

Secondo me perché le tecnologie evolute (sviluppate dal basso, per connettersi, per collaborare, per condividere, per costruire conoscenza) presentano un forte grado di “ergonomicità” anche cognitiva, intercettano le “vocazioni” dell’essere umano a relazionarsi, a condividere, a costruire, ad essere protagonista.

Evidentemente la “virtualità” della relazione che si instaura con l’uso delle tecnologie non è percepita tanto innaturale (specie per “nativi digitali” ma, anche, per gli “immigrati” nel digitale) ma offre nuove ed inesplorate opportunità.

Questa considerazione mi porta a domandarmi, senza sapermi ancora dare una risposta, se il nuovo scenario aperto dal digitale e dalle sempre più “ergonomiche” forme del web debba portarci a considerare un “vecchiume” ed un “collo di bottiglia” tante concettualizzazioni e pratiche pedagogiche e didattiche a favore di un “nuovo” che ha, ancora, la forma del segnale debole …..

Una conclusione (provvisoria)

Se è vero che le politiche si fanno guardando avanti, quali sono le direzioni verso cui i vari decision makers dovranno inoltrarsi

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