Ti auguro un bravo insegnante, ragazzo.

Uno che venga a scuola per imparare

che entri in classe come un vento che spalanca le finestre

che consideri il programma un punto di partenza e non di arrivo

che sfogli con impazienza il registro e legga i tuoi compiti con attenzione

che non si genufletta al preside

che discuta con te e i tuoi compagni i regolamenti e le circolari

che sia contento dei tuoi buoni risultati quanto te

che consideri le tue insufficienze un problema e non una sentenza

che sappia parlare con i tuoi genitori per trovare insieme a loro il modo di capirti e parlare con te anche quando ti chiudi in te stesso e sbatti la porta in faccia al mondo

che ti trasmetta fiducia e saggezza

che non cerchi nuovi strumenti solo sui libri, ma verificando onestamente gli effetti delle sue azioni

che non apprezzi l’adulazione

che non sia schiavo dei regolamenti

che sia curioso delle tue curiosità

che consideri il suo sapere non un mezzo per affermare la sua autorità ma uno strumento per farti crescere

che ti dica sempre quali sono le valutazioni che assegna alle verifiche e come le ha misurate

che ti dica quello che pensa sinceramente

Uno che possa anche sconcertarti all’inizio, ma che potresti imparare a stimare con il tempo.

Un insegnante che si possa guardare negli occhi

Questo insegnante ti auguro, ragazzo.

Questo testo me lo ha mandato una cara amica, Mariaserena Peterlin che mi dice di farne l’uso che credo. Lo pubblico qui dato che lei è momentaneamente impossibilitata a farlo. Auguri MS!!!

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24 pensiero su “Ti auguro un bravo insegnante, ragazzo”
  1. Grazie a Mariaserena e a Gianni! Oggi ho provato a leggerla ad alcuni alunni… beh, l'esperienza è sta interessante. La replicherò.Desidero chiedervi autorizzazione a riportarla (citando la fonte, bennteso) nel mio blog didattico. Intanto, la condivido nel mio profilo fb.Grazie ancora!

  2. La stamperò e l'attaccherò su di una parete della mia classe, fra un sonetto di Dante e un disegno di moda! E' una bella descrizione di come dovremmo essere. Se la leggo ogni giorno, magari riuscirò a migliorare…

  3. E’ un testo molto inquietante e stimolante: hai saputo esprimere con parole chiare ed incisive ciò che molti di noi provano nel più profondo dell’animo, ma che purtroppo – a me pare – siano solo una minoranza. Sia da alunna che da docente, infatti, rilevo sempre più l’assenza di attenzione al materiale umano che ci sta di fronte: menti vivaci e gioiose, che passano da un docente all’altro, da un testo all’altro, da una verifica all’altra, spesso senza neanche un sorriso o un “come stai?”.
    Grazie per avermi dato un’ulteriore occasione di riflessione ed ancora una speranza!!! Lilli

  4. @Liliana, la scuola è proprio un Giano bifronte: da una parte ci trovi insegnanti attenti, in ascolto, consapevoli dei danni che possono fare, delle opportunità che possono non offrire, del futuro che possono uccidere; dall’altra ci trovi, per ben che vada, dei diligenti “impiegati della didattica” che dicono: ho spiegato, ho rispiegato, ho interrogato, ho fatto una, due, tre verìfiche .. e la coscienza va a posto. Poi ci sono quelli che … è meglio non parlare

  5. Caro Gianni, ora che l’anno scolastico è finito, io devo congedarmi dai miei ragazzi che ho preso in prima media e che ho accompagnato sino alla terza, con grandi soddisfazioni ma anche con qualche momento non proprio felice. Vorrei salutarli lasciando loro in dono un filmato che riassuma con immagini e musica questo spicchio della loro vita che hanno condiviso con me. Se me lo permetti, vorrei concludere il filmato con la trascrizione della tua poesia (ovviamente citandoti): sei d’accordo? Se sei d’accordo mi farai cosa gradita perchè… li lascio a malincuore e vorrei proprio augurar loro tanti altri bravi insegnanti. Fammi sapere. Un saluto da Lilli

  6. Non per riproporre un mio testo, ma questo era un punto di partenza, che definirei denso, che non vorrei dimenticare anche per non disperdere quello che è già stato fatto… E’ vero, sono passati quasi due anni, e se ci fosse qualcosa di più avanzato o qualche novità potremmo integrare. Non considero mai ciò che scrivo come una lapide eterna (alla memoria … XD)per cui se ripartenza dev’essere perchè non da qui?

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