Valutazione – Risorse

Aggrego in questa pagine i miei post e le video lezioni sulla nuova valutazione nella scuola primaria riassumendo, attraverso la loro presentazione, il mio punto di vista in merito alla questione.

Alcuni materiali sono relativamente datati e il mio punto di vista attuale ha avuto modo di precisarsi e può essere sintetizzato attraverso quanto scrivo qui più avanti nella sezione con i punti elenco.

In questo materiale sono presenti riflessioni concettuali e suggerimenti operativi che pur partendo dalla valutazione nella scuola primaria, possono valere per la valutazione in quanto tale.

In breve, il mio punto di vista è il seguente:

  1. Concettualmente, la “valutazione per l’apprendimento” è un approccio importante, perché pedagogicamente significativo e ritengo che muoversi in questa prospettiva possa arricchire le pratiche didattiche;
  2. La concettualizzazione che nella documentazione ministeriale viene fatta della “valutazione per l’apprendimento” è debole, confusa, parziale. Questo peccato originale non favorisce l’attivazione di pratiche valutative efficienti ed efficaci;
  3. Stante l’attuale normativa sarebbe più utile mettere in evidenza due finalizzazioni valutative, la valutazione certificativa e la valutazione per l’apprendimento, due finalizzazione concettualmente differenti e che richiedono pratiche altrettanto differenti;
  4. La poca chiarezza concettuale ha portato a pratiche confuse, poco finalizzate, ipertrofiche, a grande dispendio di energie, dal sapore più di adempimento amministrativo che di visione pedagogica e didattica;
  5. Le linee guida e la formazione istituzionale – per l’inadeguatezza dei loro contenuti – non hanno facilitato l’implementazione di una “nuova” valutazione promuovendo – forse in modo non intenzionale – una cultura della standardizzazione, della formalizzazione e dell’adempimento;
  6. Nei fatti, l’unico cambiamento visibile è la sostituzione di un giudizio sintetico in formato numerico (il voto) con uno analitico chiamato “giudizio descrittivo” senza alcun cambiamento di prospettiva culturale, pedagogica e didattica;
  7. Il giudizio sintetico è, comunque, presente anche se in forma di “livello” (quattro opzioni) anziché di numero (teoricamente 10 opzioni). Forse ridurre le opzioni da 10 a 4 è un’operazione sensata considerata la natura dell’oggetto valutato;
  8. La comunicazione con le famiglie è peggiorata essendo venuta meno una base di significati consolidati e condivisi (il “voto” decimale cui si associa, pur implicitamente un significato) senza che se ne siano costruiti altri;
  9. L’uso del registro elettronico per la documentazione della valutazione ha condizionato, in male, le pratiche valutative;
  10. Pratiche valutative che realizzano l’idea di valutazione per l’apprendimento si possono vedere dove questo approccio era già in uso e dove la nuova normativa è stata applicata senza dare troppo peso alle linee guida e alla formazione istituzionale;
  11. L’attivazione di una vera e propria valutazione per l’apprendimento dovrebbe passare attraverso azioni di decondizionamento da pratiche povere di significato, che non hanno alcun fondamento nella normativa e con l’assunzione di una piena responsabilità decisionale e operativa da parte delle singole scuole e degli insegnanti che dovrebbero abbandonare l’approccio del fare senza capire.

I contributi qui presenti sono stati prodotti in momenti differenti e risentono dell’evoluzione della mia comprensione della tematica a seguito di studio, riflessione, confronto e attività con gli insegnanti. Le criticità connesse con l’implementazione della nuova valutazione sono state identificate attraverso l’osservazione delle pratiche reali e il confronto con insegnanti in differenti contesti.

In questa prima videolezione (di poco più di un’ora) tratto al questione della valutazione nelle sue numerose sfaccettature mettendo in evidenza la presenza di almeno due finalizzazioni valutative: quella “per l’apprendimento” e quella certificativa


In questo breve video (7 minuti) una sintesi della lezione precedente


In questa seconda videolezione (anche questa di circa un’oretta), con riferimento alla distinzione che ho fatto nella lezione precedente tra valutazione per l’apprendimento e certificativa, tratto il tema della valutazione a finalità certificativa


I POST PUBBLICATI NEL MIO BLOG SULLA NUOVA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Questi post sono qui riportati dal più datato (dicembre 2020) al più recente


Dicembre 2020 – Il primo post sulla “nuova” valutazione nella primaria in cui mi soffermo sul senso della valutazione a scuola e su cosa significhi valutare nella prospettiva di sostenere l’apprendimento.


Dicembre 2020 – Fin dagli primi strumenti sviluppati nelle scuole emergono le tante criticità che accompagneranno le pratiche valutative: griglie/rubric in cui la sequenza qualitativa degli apprendimenti viene resa con formulazioni lessicali e non attraverso comportamenti osservabili. Esempi e commenti.


Dicembre 2020 – Nel post viene messa in evidenza la limitata utilità dei criteri proposti nelle linee guida per modulare gli apprendimenti nei livelli e ne vengono proposti di differenti e in numero maggiore con lo scopo di articolare la valutazione cogliendo al meglio le specificità di ogni materia, ricorrendo a criteri differenti per le differenti materie.


Gennaio 2021 – Una prima analisi della nuova normativa con la messa in evidenza di criticità concettuali ed operative: un visione passiva di “valutazione formativa”, una eccessiva focalizzazione sul lavoro dell’insegnante trascurando il lato studente e l’eccessiva frammentazione della valutazione centrata sugli obiettivi quando sarebbe più utile un focus sui traguardi.


Gennaio 2021 – Ipotesi operative su come strutturare le sezione PTOF sulle “modalità di valutazione”


Novembre 2021 – Introduzione alla “valutazione per l’apprendimento”, precisazioni necessarie avendo osservato la direzione presa dalle pratiche della nuova valutazione (post di novembre 2021): focalizzazione sulla valutazione certificativa, standardizzazione degli approcci, ipertrofia dei dispositivi valutativi.


Dicembre 2012 – Un primo richiamo all’insensatezza dei primi approcci alla valutazione, insensatezza resa ben evidente dal lessico che viene usato e che tradisce l’uso di un pensiero burocratico e non pedagogico e didattico alla valutazione. Segnali inquietanti della tendenza che col passere del tempo si sarebbe consolidata: fare senza aver capito il perché si fa.


Dicembre 2021 – Qui propongo una rubric sui CRITERI che si potrebbero usare per descrivere la variazione dei livelli degli apprendimenti. I criteri che propongo sono quelli che ho descritto nel post precedente.


Dicembre 2021 – Un post di introduzione alla videolezione sulla valutazione a finalità certificativa


Febbraio 2022 – Quando si parla di valutazione è sempre necessario rendere esplicite le ragioni per le quali valutiamo. Le finalizzazioni valutative sono numerose (più o meno legittime, più o meno condivisibili). Non di rado la valutazione è controllo, è standardizzazione, è omologazione. Nel post pongo la questione dell’effettivo cambiamento del senso della “nuova” valutazione che il più delle volte nuova non è e presento delle ipotesi operative per operare davvero una svolta concettuale, di senso, quando si valuta.


Febbraio 2022 – Una prima riflessione sul senso della valutazione e sul fatto che non è poi così scontato (e naturale) che la valutazione a scuola sia un processo essenziale, ineliminabile


Marzo 2022 – Qualche indicazione operativa per ricavare qualcosa di utile e sensato dalla “nuova” valutazione. Atteggiamenti e pratiche


Marzo 2022 – Esempi dal campo di come la messa in pratica della nuova valutazione produca orrori soprattutto perché si traduce in mancanza di rispetto per la persona valutata


Aprile 2022 – Qui metto in evidenza come una nuova cultura della valutazione e “per l’apprendimento”, per essere credibile, deve permeare tutte le pratiche valutative abbandonando quelle tradizionalmente basate sulla standardizzazione, sul giudizio di valore, sulla logica della premialità, sulla classificazione, sul controllo. Tutto il resto sono giochini che offendono gli insegnanti e gli studenti.


Aprile 2022 – Un post tecnico sulle rubric nel quale porto un esempio di come la focalizzazione sul lessico più che su comportamenti osservabili porti a produrre una “griglia” di osservazione poco o niente utile. Un titolo un po’ pesante (per il quale mi scuso con le insegnanti che hanno elaborato lo strumento).


Maggio 2022 – Qui pongo in discussione l’idea che la “valutazione” genericamente intesa, sia sempre e comunque necessaria, che senza valutazione non ci sia scuola. La valutazione può essere importante e lo può essere in relazione allo scopo che a questa pratica si vuole dare


Luglio 2022 – Qui tratto la questione delle linee guida ministeriali mettendo in evidenza come, a dispetto del fatto che si faccia credere che i suoi contenuti siano prescrittivi (ad esempio l’uso dei quattro criteri per determinare i livelli della valutazione), in realtà altro non siano che suggerimenti, consigli, esempi e metto in evidenza come tali linee guida – su cui sono critico anche sull’impostazione che della nuova valutazione si dà, siano di poco aiuto


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