Dopo un paio di post “scanzonati”, riprendiamo la fatica quotidiana dell’impegno militante e chi meglio di Bruner, con cui avevo … chiuso per ferie, mi può accompagnare in questo percorso?
Sempre da “La cultura dell’educazione” , il Nostro afferma: “.. In linea di principo non sono contrario nemmeno a una valuatzione del lavoro degli insegnanti. Se si ritiene che le prestazioni scadenti della nostra scuola siano da imputarsi principalmente a carenze nella valutazione degli studenti e degli insegnanti

E, dopo aver espresso il proprio parere sul fatto che non si innalzi il livello dei “prodotti” della scuola migliorando le competenze, ad esempio, in scienze e matematica, continua: “ …. Naturalmente servono standard e risorse per consentire alle nostre scuole di essere efficienti [Mariastella, ti dice nulla?] nell’assolvere alla miriade di compiti che li attende. Ma le risorse e gli standard da soli non possono bastare. Dobbiamo avere le idee più chiare su cosa vogliamo insegnare … se vogliamo contribuire a creare esseri umani più capaci di raggiungere i loro obiettivi, , meno alienati e migliori”.

Adesso viene il bello: ” Gli insegnanti americani hanno affrontato questo compito imponente e, date le circostanze, lo hanno fatto con coraggio e competenza, combattendo contro difficoltà enormi … Non sono stati gli insegnanti e le scuole, questo va detto, a creare le condizioni che hanno reso così difficile la situazione americana. Non hanno creato loro una classe sociale inferiore. E non avrebbero mai potuto compromettere la missione di ricerca e di sviluppo di una industria competitiva quale quella americana come hanno fatto gli avventurieri che negli anni ottanta hanno dato la scalata alle imprese investendo in azioni-spazzatura. Ne hanno creato, come hanno fatto gli speculatori in borsa e gli speculatori immobiliari, un mondo di senzatetto da una parte e di consumatori dall’altra, che oggi affliggono la nostra economia e minano la nostra determinazione. Non sono loro [gli insegnanti ndr] i responsabili del problema della droga che adesso Washington propone ironicamente di risolvere affidandone il compito di prevenzione alla scuola, invece di bloccare l’afflusso di stupefacenti nel nostro paese o di distruggere i cartelli nostrani della droga”

Non vi pare che qui stia succedendo la stessa cosa? Colpa dei fannulloni se la pubblica amministrazione è inefficiente; colpa degli insegnanti se la scuola non fa il proprio dovere?
In tutte le epoche e sotto tutte le latitudini, si ha la straordinaria capacità di accanirsi sui dettagli trascurando le vere cause del tumore.

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Un pensiero su “Le colpe degli insegnanti”

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