Monti

Il Monti-pensiero non poteva dimenticare la scuola. Ben per lui che se ne è ricordato.

Il Nostro, nella sua celebre Agenda afferma che:

Bisogna prendere sul serio l’istruzione, la formazione professionale e la ricerca …

La scuola e l’università sono le chiavi per far ripartire il Paese e renderlo più capace di affrontare le sfide globali

Buon inizio, e continua meglio …

C’è bisogno di invertire la rotta. Per questo bisogna prendere l’istruzione sul serio. Serve rompere uno schema culturale per cui il valore dello studio e della ricerca e il significato della professione di insegnante sono stati mortificati. Gli insegnanti devono essere rimotivati e il loro contributo riconosciuto, investendo sulla qualità. 

Mano male che si mette nero su bianco il fatto che la professione di insegnante è stata per tanto tempo mortificata da Governi di diverso segno, anche se il punto basso delle gelmini è quanto di più sciagurato si sia visto per la scuola pubblica.  Una affermazione politica di grande valore di cui la scuola tutta dovrebbe gioire. Finalmente un alleato?

Interessante anche la successiva affermazione con due perni, l’autonomia e la responsabilità, sempre che ciò non significhi che  le scuole debbano andare a caccia di sponsor anche per la carta igienica. Lo stato deve investire massicciamente per la scuola.

Il modello organizzativo deve cambiare puntando su autonomia e responsabilità come principi fondanti

Arriva, però, il vero e proprio punto dolens: la valutazione, anche degli insegnanti. Cosa non tanto gradita alla categoria. E le mitiche prove INVALSI …..

Da subito occorre completare e rafforzare il nuovo sistema di valutazione centrato su INVALSI e INDIRE, basato su indici di performance oggettivi e calibrati sulle caratteristiche del bacino di utenza e dei livelli di entrata degli studenti

La valutazione degli insegnanti è, a mio avviso, ineludibile. E’ uno dei passaggio chiave per qualificazione della figura dell’insegnante.

La questione, semmai,  è cosa e come valutare. L’unica idea certa che ho è che sia necessario muoversi con il coinvolgimento degli insegnanti stessi e con la minor intermediazione possibile. Gli insegnanti dovrebbero poter dire, non lamentosamente, la propria. La soluzione da implementare deve poter crescere in parallelo con la consapevolezza del perchè e del come gli insegnanti DE-CI-DO-NO di farsi valutare.

Alla domanda: come e quando? Cioè, con quali soldi ecc …la risposta è: se e quando ci saranno i soldi.

Man mano che si riduce il costo del debito pubblico e si eliminano spese inutili, possiamo creare nuovi spazi per investimento nell’istruzione  La priorità dei prossimi cinque anni è fare un piano di investimenti in capitale umano

Sarebbe interessante che il Monti esponesse anche la sua lista delle priorità e ci facesse sapere a che punto delle stessa colloca la scuola. Fino a quel momento, …  niente di nuovo sotto il sole.

 

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Un pensiero su “Un’Agenda per la scuola?”
  1. Ridurre la questione scuola alla questione valutazione, o comunque porla al primo posto, mi sembra deludente.
    Indubbiamente una buona scuola non si fa senza buoni insegnanti; tuttavia chi sa qualcosa di scuola, formazione, apprendimento sa anche che occorre fare una diagnosi dell’esistente, porsi degli obbiettivi e scegliere delle strategie; e in questa dinamica come possiamo non chiederci cosa vogliamo per i nostri studenti e, soprattutto come rispondiamo alla loro domanda di futuro?
    Attualmente è aperta e scoperta, per esprimersi in soldini spiccioli e banalizzando un po’, una situazione di disagio di base: se in passato potevamo dire ai nostri giovani di ingoiare il pillolone di uno studio a volte poco coinvolgente e interessante (a volte no) per avere in premio una preparazione che aprisse loro una strada verso una posizione sociale e un lavoro che li rendesse autonomi, oggi cosa possiamo promettere ai ragazzi figli, tra l’altro, di persone precarie, cassintegrate?
    E la scuola (ma dobbiamo ancora una volta dirlo?) che non può essere solo una istituzione che valuta ed è valutata quale supporto ottiene dall’Agenda Monti? Quali strumenti trova sul come può affrontare queste ed altre questioni? aspettando altri 5 anni?
    Bah….

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