Riflessione di inizio luglio in una conversazione con Francesca Musco e lei, come il suo solito, se ne esce con una battuta, secca, veloce, efficace, da lasciare a bocca aperta, tanto diagnostica con disarmante semplicità ed efficacia la scuola del momento:

Si sta rinunciando ad un progetto educativo a favore di manuali e protocolli.

Sta succedendo esattamente questo: si usano manuali per tutto, con grande gioia degli editori (che fanno correttamente il loro mestiere, sia chiaro), si imita, si copia, come se ogni contesto, ogni studente fosse uguale all’altro.

Sempre meno capacità d’ascolto, di diagnosi, di  creatività…si copia, si ripete, si standardizza.

Anche buone idee nate e cresciute in uno specifico contesto, quando usate altrove, copiandole, perdono di valore, di efficacia, e tutto si riduce a manualismo.

In una discussione mi si faceva notare che la manualite è voluta dagli insegnanti e che gli editori si adeguano. Per gli insegnanti è una didattica comoda, rassicurante. La responsabilità, se qualcosa non funziona, è del manuale, del protocollo.

Si vendono soluzioni, si vendono metodi, si vendono ricette, si ingegnerizzano procedure, si impoverisce la funzione docente che diventa imitazione ed esecuzione di procedure.

Non serve pensare, basta copiare, seguire il manuale, applicare ….

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