In preparazione allebookfest di  Fosdinovo, il network “la scuola che funziona” ha intrapreso un percorso di ricerca e di riflessione sulla tematica dell’utilizzo del libro di testo (LdT) e sulla sua rinnovabilità con le tecnologie digitali e di rete.

A questo scopo è stato lanciato un sondaggio tra gli insegannti italiani; il sondaggio è compilabile on-line a questo indirizzo: http://www.kwiksurveys.com/online-survey.php?surveyID=KCENNI_7c3aeaef

In parallelo, il network sta compiendo una riflessione più di tipo qualitativo in questa discussione qui http://www.lascuolachefunziona.it/forum/topics/serve-ancora-il-libro-di-testo?

Di seguito una sintesi della questione dopo i primi interventi:

Risulta chiaro che il libro di testo ancora si usa, più come male minore che come prima opzione.

Si usa a favore degli alunni e come strumento di uguaglianza (Nicoletta)

Per la trattazione dei contenuti, lessico e strutture (Carla)

Un punto di partenza da integrare (Elena)

Ma è uno strumento rigido, mal fatto (Elisa)

Che non mette gli alunni in contato con la realtà (Elisa)

Il LdT è certamente più utile quando viene costruito con gli alunni (Elisa)

L’aspetto più critico pare essere identificato nel suo rappresentare una “guida” rassicurante per l’insegnante e per le famiglie (Lucia, Giovanna)

Spesso il LdT è l’indicatore della paura dell’insegnante di muoversi in autonomia (Lucia)

Viene sottolineato come le nuove didattiche provochino disorientamento negli studenti e nelle famiglie (Lucia)

Si crea un clima favorevole all’innovazione  quando si ha un gruppo di insegnanti coeso (Lucia, Giovanna) e si può contare sul supporto delle famiglie (Giovanna)

Emerge un messaggio di speranza e incoraggiamento: strade fuori dalla “norma” sono possibili (Lucia, Giovanna)

Libro di testo digitale

Un dato chiaro: la valutazione degli e-book noti non è per niente positiva, non c’è innovazione (Nicoletta, Cristina, Carla)

Ci si preoccupa di un utilizzo dei LdT digitali che sia consapevole e appropriato e che non sia un fallimento a causa di un approccio superficiale.

La scuola non è ancor pronta per il LdT digitale: mancano i supporti tecnologici (Nicoletta), la scuola non è ancora digitale (Cristina, Carla, Elena), le competenze digitali di insegnanti e studenti sono carenti (Lucia)

Gli ambienti digitali sono certamente più ricchi di stimoli di quelli a stampa (Carla)

Si intravvedono buone prospettive sfruttando le potenzialità della rete (Cristina), per un primo approccio “strutturato” all’avventura in  rete (Cristina); per la didattica interdisciplinare e aperta al territorio (Cristina)

Ottimo strumento per innovare i luoghi e la forma della didattica (Cristina),

Siamo in presenza del rischio reale di banalizzazione e di perdita di un’importante occasione per la scuola(Cristina)

Libro di testo digitale non può che essere “in rete” (Carla)

Viene portato un esempio di e-book digitale di matematica scritto collaborativamente (Nicola)

Il LdT digitale apre concretamente la possibilità di pensare a supporti didattici a produzione condivisa e a distribuzione in Creative Commons (Enrico)

Per rilanciare il nostro discorso dobbiamo partire da due dati di fatto:

1)      il LdT si continua ad usare;

2)      Le tecnologie digitali e di rete offrono possibilità impensate alla scuola

Ci potremo domandare: quanto l’uso del LdT è dovuto all’inerzia, all’abitudine e quanto alla non esistenza di valide alternative?

Per ragionare sulle “valide alternative”, le questione potrebbero essere:

  • di quale strumentazione di supporto avrebbe bisogno un valido insegnante per far bene il proprio lavoro?
  • di quali strumenti di supporto avrebbe bisogno uno studente diligente e consapevole per portare avanti adeguatamente il proprio percorso di apprendimento?

Forse un ruolo non residuale del LdT, magari rinnovato e innovato dalle tecnologie digitali e di rete, potrebbe scaturire proprio da queste risposte.

Chiudo con due citazioni prese dal dibattito, una che legge con lucidità la situazione della scuola italiana, una che offre una prospettiva.

L’insegnamento senza il supporto di un libro di testo manda più d’uno nel panico: spesso vogliono sentirsi ben “guidati” e sospetto che la loro esperienza scolastica pregressa abbia instillato un certo timore della curiosità spontanea e autonoma.

e sul libro di testo digitale

… non un oggetto, più o meno utile, ma unico, univoco (LdT), ma un luogo, percorribile, vivibile, modificabile

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4 pensiero su “Libri di testo tra rassegnazione e speranze”
  1. Mi rimandi, se per caso l'hai conservata, la mail che ti avevo inviato con l'idea? L'ho buttata per sbaglio…:-( mi faro' viva la prossima settimana. Ciao!Inviato dall' iPhone di Paola

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