Partito anche il Venezia Camp di quest’anno.

Ad organizzarlo è l’associazione Nordest Digitale dove dovrei essere “delegato educational“.

Dico “dovrei” perchè non ho ancora percepito il senso di “associazione” di Nord Est Digitale. Idea brillante ma ancora tutta da realizzare. Vedrò di capire ….

Pur non capendo, ho preso sul serio il mio compito ed ho buttato giù alcune idee sul senso del digitale a scuola e all’università.

Ho presentato il “position paper” nella sessione “education” che ho promosso e coordinato al Venezia Camp, ancora in corso.

Questo il programma degli interventi che abbiamo avuto questa mattina, tutte esperienze che fanno avere speranza nel rinnovamento della scuola e dell’univeristà.
Grazie amici che siete venuti a raccontare i vostri lavori!
10:00 – Il manifesto per la scuola digitaleGianni Marconato
10:30 – Facebook e matematica – Paolo Pellizzari (UniVe)
11:00 – Il progetto I-CLEEN del Museo di Scienze di Trento – Matteo Cattadori
11:30 – Apprendere dall’esperienza. Il progetto “Storie di didattica” del network “La scuola che funziona” – Roberta Reginato
12:00 – Web 2.0 vs. Mobile Communications. Sperimentazione della comunicazione mobile gelocalizzata con studenti reporter – Daniele Pauletto e studenti (IPSIA Galilei, Castelfranco Veneto)
12:30 – Il digital storitelling in matematicaAntonia Romano, Francesco Bailo (IPRASE Trento), Marina De Rossi, Corrado Petrucco (Università di Padova)

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2 pensiero su “Venezia Camp – Nord Est Digitale”
  1. Leggendo ho pensato che una delle critiche che vengono fatte alla scuola è quella di non preparare al lavoro, alle professioni, all’Università.
    In questi giorni stavo riflettendo con quali argomenti si potrebbe affrontare oggi il problema ed indurre la scuola a cercare di uscire dal limbo in cui, anche con qualche colpa dei docenti, ma certo non solo la loro, si trova.
    Il discorso è lungo, e in un commento non ci starebbe.
    Però pensavo che se pure il digitale non risolve i problemi potrebbe contribuire attivare una comunicazione più snella ed immediata ed aprire qualche canale attraverso cui iniziasse qualche sprazzo di collaborazione.
    Oggi nessun ragazzo o uno studente si accontenta più di vecchie frasi come ad es. “Capirai col tempo che queste cose ti servono”. E tanto meno accetta consigli che rimandano al domani la giustificazione di una fatica che viene chiesta oggi.
    Insomma ‘sto digitale si può usare, si deve usare e mi sembra che la definizione di “partner per rendere operative idee” sia quella giusta.
    Naturalmente le idee occorre averle. Ma di questo s’è detto tante volte, no?

  2. MS, certo che il digitale, in quanto tale, non risolve alcun problema.
    Per ora lo sta creando (qualche problema), soprattutto a chi non lo conosce, resite, si oppone …
    Noi che siamo qui, abbiamo il solo problema di come usarlo al meglio.

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