La prima cosa che mi sono letto dell’ultimo numero di Educational Technology (48,1) è l’intervista con Thomas C. Reeves, dell’University of Georgia ad Athens. Avevo conosciuto e notevolmente apprezzato i lavori da lui svolti in Australia su ambienti di apprendimento basati su Authentic Tasks, un modello di web-based learning per cui le peculiarità del web potessero trovare ampia espressione.

Per il lavoro sugli Authentic Task rimando alle note di calce a questo post.

Dell’intervista voglio qui evidenziare quelli che, per me, per il mio livello di comprensione della questione e di sensatezza per me del tutto, sono i punti più significativi del suo pensiero. Andiamo in forma schematica.

  • Girando il mondo ha potuto notare che le persone, usando a scopi didattici, le tecnologie, non stanno altro che replicando cose che fanno nelle loro attività tradizionali
  • Ciò è dovuto, in parte, agli strumenti che vengono usati: usare un LMS porta a disegnare un corso on-line che replica lezioni, discussioni, quiz ed altro che si trova in un’aula tradizionale. L’uso di un LMS limita il pensiero dei progettisti e degli sviluppatori degli ambienti di apprendimento alla riproposizione di attività accademiche tradizionali.
  • Tutto questo impedisce lo sviluppo e l’adozione di pedagogie alternative basate su apprendimento collaborativo, compiti autentici, valutazione autentica e valutazione della performance
  • Questa “povertà di innovazione pedagogica” deriva dal fatto che la maggior parte dei docenti sono esperti di contenuti e, così, quando pensano a come usare le tecnologie, hanno una prospettiva molto limitata; non avendo mai fatto esperienza con pedagogie alternative, non possono neppure immaginare cosa queste potrebbero dare
  • Ciò che si fa a scuola è fondamentalmente diverso da ciò che si fa nella vita reale. A scuola tutto è spezzato in materie, semestri, moduli, crediti, laboratori ma nella vita tutto si sviluppa in modo più fluido, continuativo, interrelato
  • In una scuola organizzata come l’attuale (ndr: non è solo in Italia che questo avviene …) gli studenti imparano solo per superare l’esame e poi dimenticano tutto o, tutt’al più, generano inert knowledge (termine la cui creazione attribuisce a John Brandsford)
  • Molta ricerca accademica ricerca sul nulla, sul vuoto (letteralmente, ricerche che si propongono di rispondere alle domande sbagliate) ed invita a valutare la ricerca sulla base del suo impatto

La sua conclusione è di ottimismo per quanto riguarda l’impatto delle tecnologie nel migliorare l’apprendimento purchè, con l’occasione, si adottino non solo strumentazione alternativa ma anche pedagogie alternative.

Ne discutiamo su Orientamenti e Disorientamenti?

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A proposito del lavoro del docente on-line, Reeves riprende la definizione de The Twenty-Four Hours Professor citando una ricerca di Sally Johnstone secondo la quale se si considerasse la quantità effettiva di lavoro svolto dal “professore 24-ore” il suo guadagno sarebbe maggiore se lavorasse alla McDonald’s …..

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Risorse su Authentic Task

Portale australiano degli Authentic Task

Le dieci caratteristiche degli Authentic Task

Authentic Assessment Toolbook

Paper sugli Authentic Task

 

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Un pensiero su “Povertà di innovazione pedagogica”
  1. Riflessioni condivisibili, e credo ancora più significative quando si esce dall’educazione scolastica e ci si occupa di formazione degli adulti e formazione aziendale: questi meccanismi diventano ancora più pericolosi e controproducenti

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