Chiudo il reportage da Didamatica 2008 con un paio di “amene” testimonianze raccolte nel corso della conversazione al tavolo della cena sociale.

Una persona di levatura culturale e scientifica (deve essere un matematico considerato il gusto con cui parlava di matematica ai giovani) che deve aver attraversato al storia istituzionale della scuola degli ultimi 30 anni, ci racconta alcuni aneddoti di quando, credo, abbia avuto incarichi nell’ambito della riforma della scuola.

Il nostro doveva aver fatto, pubblicamente, l’affermazione che si impara (anche a scuola) dall’errore. Ispettori ministeriali presenti in sala lo invitano a cena ed esordiscono con “Professore, lei semina zizzania”. Alle sue espressioni di stupore, continuano: “La scuola deve dare certezze, non dubbi“. Ed il giorno dopo riceve un telegramma dal gabinetto del ministro con scritto: “Ministro habet avvocato a sé la presidenza della commissione”.

Seconda scena: conferenza internazionale in cui si presentano esperienze scolastiche. In una sala il nostro presenta alcune attività di punta ed, evidentemente, eretiche. Una mano benevola si affetta ad esporre un cartello con su scritto: “ Qui si presentano alcune esperienze della scuola italiana che non riflettono le posizioni ufficiali di questo ministero”.

Come dire, bei tempoi quando le cose te le dicevano in faccia!!! Oggi la censura, l’emarginazione dell’eretico è molto più sottile, subdola, quasi invisibile ….. Il potere si è specializzato

Grazie, quindi, al nostro eretico d’epoca. Sono, comunque, felice che questi incidenti di percorso non gli abbiano impedito di essere quello che oggi è. Gli auguro, quindi, di godersi la pensione certo di aver fatto il suo dovere nella strada dell’anticonformismo che è la sola strada del cambiamento.

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