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Si, il solito vizio di leggere i fenomeni nuovi alla luce di categorie vecchie dimostrando, così, di non voler capire cosa sta succedendo e di volerlo valutare in termini di differenze con qualcosa di simile esistente in precedenza.
Questa volta lo fa il mio quotidiano “preferito” la Repubblica a proposito   Facebook e delle “amicizie” che lì si contraggono.
Il giornalista de la Repubblica dice: “Facebook . L ’illusione di avere mille amici online” e cita sociologi ed antropologi seri (Robin Dunbar,  Russel Bernard, Peter Killworth, Peter Marsden) per affermare che di amici “veri” se ne possono avere non più di 150 e che il nocciolo duro delle amicizie si è ridotto in questi anno da 3 a 2.
La questione non se quelli di Facebook siano amici veri o surrettizi (concordo anch’io sul fatto che di amicizie secondo i parametri classici non ne nascano poi tante su FB) ma quali tipi di relazioni si stabiliscano su Facebook e  se queste relazioni abbiano o meno un qualche significato.
Senza la pretesa di dire qualcosa di scientificamente provato (lo lascio fare, se ne hanno voglia, agli “amici”  scienziati/ricercatori di professione) da quel che vedo direttamente e nella cerchia di persone con cui ho più frequenti scambi, su FB si hanno relazioni significative nel senso che, nella pur brevità degli scambi, si interagisce su tematiche che contano: condivisione di una idea, un suo approfondimento da punti di vista differenti anche critico. Grazie a questa tipologia di  “rapporti” si allarga il proprio ambito di scambio e non di rado si da vita ad una relazione (professionale, personale, amicale) extra FB. Inoltre, la relazione su FB, (come già sui blog) prepara ad un contatto diretto dando a questo un minimo di “storia”.
Quindi, al di là di queste misere riflessioni sul senso di Facebook (ed a difesa di Facebook ) vorrei invitare tutti a non usare gli occhiali vecchi per guardare i fenomeni nuovi ed a fare lo sforzo di uscire dai rassicuranti schemi che ci sono serviti a spiegare noi ed il vecchio mondo per “capire” e non giudicare quello nuovo che sta intorno e davanti a noi.

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15 pensiero su “Il solito vizio”
  1. é vero quello che tu dici, Facebook è una rete sociale (e non una rete di amicizie) che non va letta alla luce delle vecchie categorie… é un ottimo strumento per allargare l'ambito di scambio professionale e per chi come me ha tanti "amori" lontani, poter stare in contatto permanente 🙂 Grazie della riflessione Gianni!!!

  2. Condivido pienamente! Per me facebook è un social network che dà la possibilità di allargare le proprie conoscenze e opportunità anche dal punto di vista professionale, l'amicizia intesa nel senso tradizionale del termine è un'altra cosa!

  3. Sono d'accordo: rete sociale più che amicale. Ma quanta ricchezza! Grazie Flavia. Ho letto con molto interesse e condivisione il tuo appunto sul blog

  4. Condivido pienamente! Per me facebook è un social network che dà la possibilità di allargare le proprie conoscenze e opportunità anche dal punto di vista professionale, l'amicizia intesa nel senso tradizionale del termine è un'altra cosa!

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