Cattura trasmettere

L’espressione “trasmettere conoscenza” è a pieno titolo la regina del nostro gergo professionale. Non è solo la formulazione di un concetto che potrebbe essere reso anche con altra formulazione: rappresenta esattamente l’idea che abbiamo di apprendimento e dell’insegnamento.

Trasmettere:

  • consegnare, inviare qualcosa a qualcuno

  • propagare per contagio

  • far passare ad altri

  • dare ad altri

  • tramandare

Le pratiche reali sono guidate dal convincimento che la nostra conoscenza di insegnanti, di esperti della materia. di chi più di altri sa, vada passata ad altri, come una scatola di scarpe, come bicchiere divino. Con la sola differenza che le scarpe poi me le posso mettere ed il vino me lo posso bere, la “conoscenza”, così “trasmessa”  non la posso usare.

Perché la conoscenza non è una merce come altre che la posso consegnare per poi essere usata?

Semplicemente perché non trasmettiamo “conoscenza”, ma trasmettiamo “informazioni”.

Quello che io conosco, è, per me vera conoscenza, perché è mia in modo autentico, perché me ne sono appropriato. Questa mia conoscenza è fatta di informazioni e di significato, il significato che io stesso ho attribuito a quell’informazione.

Quando “trasmetto” non do ad altri l’intero pacchetto, ma solo quella parte che è “informazione”.

Chi riceve, raccoglie (nel miglior dei casi) solo informazione che potrà, con limitato sforzo cognitivo, immagazzinare (memorizzare) e ripetere. Questo è il prodotto dalla nostra “trasmissione di conoscenza”.

Attribuire a queste informazioni un significato personale per generare “conoscenza”  è un processo complesso, non automatico: è il processo di apprendimento.

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2 pensiero su “Trasmettere conoscenza?”
  1. condivido: il processo insegnamento/apprendimento è meravigliosamente complesso.
    Posso permettermi di citare il mio Insegnare per …apprendere. Nel triennio della Secondaria Superiore, riflessioni, esperienze, gioie e fatiche del docente, che apprende e riordina la sua cassetta degli attrezzi, Erickson Live, 2010?
    In quel testo i due nuclei essenziali, la funzione formativa della scuola e l’esigenza di un’educazione che sia anche emozionale, ruotano attorno ad una precisa figura di docente che entra in classe, ad ogni lezione, anche per imparare qualcosa di nuovo per sé, compiere un percorso da cui si sente affascinato, un’avventura verso la conoscenza che porti lui, per primo, a crescere, modificarsi: così riuscirà a coinvolgere e trascinare anche i suoi alunni.

    Complimenti, davvero complimenti, prof. Gianni Marconato, per questo blog

    Giancarla

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