Sto seguendo online Learning 2007 per conto della comunità “Orientamenti e Disorientamenti” all’interno della quale abbiamo “adottato” alcuni temi che seguiamo attraverso i wiki associati alle diverse presentazioni. L’idea è stata di Adriano.

Uno dei temi che ho “adottato” è sullo sviluppo di materaili didattici con strumenti di web 2.0. Il titolo, molto americano è: “Rapid Online Prototyping. How the Average Person can make eLearning for Free in less than an Hour”. Qui il wiki

Il tema mi interessa, al di là che tratti di LO i cui limiti ho più volte evidenziato, perchè propone un modello collaborativo di sviluppo di materiali didattici.

La “piattaforma” proposta è il browser web (e qui mi ricorda “la piattaforma è il web” di certe posizioni radicali contro anche i PLE) ed i LO possono essere sviluppati collaborativamente tra persone distanti.

Gli strumenti che sono proposti per il lavoro da Richard Culatta sono:

1.) Online Collaboration – Thinkature, Imagination Cubed, skrbl.com

2.) Image Editing – Fauxto

3.) Video Editing – Eyespot, jumpcut.com, muveemix.com, moviemasher.com, jaycut.com

4.) Text Editing – Google Docs

5.) Learning Object BuildingBrainHoney

Nella sua presentazione, Richard propone il modello iterativo “a spirale” che si contrappone a quello classico “a cascata”. La sostanza è che il “prodotto” finale viene rilasciato anche se non completamente rifinito e la rifinitura è operata sulla base dei feedback degli utilizzatori.

Dal punto di vista di uno che ha seri dubbi sull’efficienza e sull’efficacia dei LO (il sottoscritto) l’approccio proposto mi convince solo nella prospettiva di un coinvolgimento degli utilizzatori in tutto il ciclo di produzione e strutturando l’ambiente di apprendimento in modo tale che la costruzione dell’artefatto sia il processo di apprendimento e la rappresentazione di quanto appreso.

Con argomento correlato sto seguendo anche: “Web 2.0 and Learning: What are you doing with it?”. Qui il wiki. Nella presentazione della sessione l’argomento viene contestualizzato nella tematica delle organizzazioni sempre più “piatte” e della conseguente necessità di escogitare nuove strategie pe r l’apprendimento. Gli strumenti del web 2.0 sono visti essere funzionali alla promozione dell’apprendimento informale, alla costruzione di comunità di pratiche, alla crescita delle piccole medie imprese, la cattura ed il riuso della conoscenza, e cosa a mio avviso più importante, fare dell’apprendimento una componente del lavoro (qui sfociamo nella tematica dei luoghi d’apprendimento che tanto mi appassiona).


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