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Dopo tanto, troppo tempo di sospensione (per mie incertezze varie) parte l’iniziativa La scuola che funziona, un network di pratica (ospitato di NING) per la valorizzazione di quanto di buono c’è nella scuola italiana: il lavoro, spesso oscuro, di tanti bravi ed eccellenti insegnanti.

Insegnanti mossi solo dall’etica professionale verso chi si affida a loro per preparare il proprio futuro.

Insegnanti che lavorano ed ottengono risultati a dispetto dell’ostilità politica e sociale che viene loro riservata.

La scuola che funziona è una iniziativa nata fuori dai circuiti istituzionali e tale rimarrà.

Obiettivi dell’iniziativa sono:

  • Raccogliere, in un punto di raccordo, le pratiche di innovazione degli insegnanti (link a siti, brevi presentazioni, …)
  • Farle conoscere alla più ampia platea possibile (stampa, istituzioni, politici …) “martellando” sul messaggio “La scuola che funziona”

Il network è accessibile in www.lascuolachefunziona.ning.com

Di seguito qualche parola in più sul senso dell’iniziativa

A guardare il mondo della scuola italiana dall’esterno e dall’alto percepiamo una immagine parecchio negativa. Il PISA che ci condanna anno dopo anno; la società che rileva quanto distante la scuola sia dalla realtà; gli imprenditori che continuano da anni a ripetere che la scuola non produce le conoscenze e le competenze che servono al mondo dell’economia; i politici perennemente impegnati a cambiare la normativa che riguarda la scuola segno che quella che c’è non va bene; a lamentarsi sono, infine, le famiglie, gli studenti e gli insegnanti- Non passa giorno che qualche autorevole personaggio (da Venter a Pennac in un recente passato) ci ricordi che lui stesso è quello che è perchè non si è fatto rovinare dalla scuola  Un vero disastro!

Una immagine un po’caricaturata, un nuovo sport nazionale (il tiro alla scuola) ma, a conti fatti, parecchio vicina alla realtà.

Ben diversa è l’immagine che possiamo percepire quando abbandoniamo le categorie generali di giudizio, abbassiamo la prospettiva ed entriamo nella dimensione della vita di tutti i giorni. Accanto a tante cose che non vanno bene, dalla fatiscenza dei locali e degli arredi alla vetustà di tanta attrezzatura didattica, dalla carenza di materiali di prima necessità  agli sguardi spenti in insegnanti ed allievi, troviamo insegnanti volenterosi, con grande senso etico, competenti, sperimentatori, innovatori, amanti del loro lavoro; troviamo dirigenti che stimolano e creano le condizioni perché si possa migliorare; troviamo classi in cui si lavora – insegnanti e studenti – alacremente, si utilizzano metodologie attive e partecipative, si utilizza intelligentemente il PC ed internet. Troviamo, insomma, la scuola che funziona. Iniziative spesso minime, dal basso, con poche risorse, portate avanti da insegnanti tenaci, spesso tra l’ostilità di colleghi, da insegnanti che hanno deciso che la fatica e la frustrazione fanno parte della vita e, quindi, anche della scuola e vanno avanti per garantire ai propri studenti una scuola di qualità, insegnanti che non usano le responsabilità del sistema per coprire e cancellare quelle proprie. Insegnanti responsabili.

A questi insegnati, a questa scuola che funziona è riservato questo spazio. Per contrastare la deriva lamentosa e depressiva del pensiero sempre negativo, per mettere in luce tutto quello, e non è poco, che funziona, che produce buoni risultati.

Per dire ad alta voce che nella scuola non tutto va male, per farlo sapere anche a coloro che dovrebbero governare la scuola e non lo fanno, per far rinascere l’orgoglio di essere insegnanti.

La speranza è di creare una “vetrina” di esperienze di scuola che funziona, di creare un luogo di condivisione di idee e di risorse.

Questa è una iniziativa che nasce figlia di se stessa, senza sponsor (non servono), senza finanziamenti (per queste cosa non ne servono). Una iniziativa dal basso per la buona scuola che – a dispetto di tanti – viene costruita dal basso o, meglio, dall’alto.

Vai a La scuola che funziona

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