Alcune recenti discussioni, non ultime quelle fatte in occasione di SIEL 07 collegate al paper di Giovanni, mi spingono a fare alcune riflessioni semi-definitive sui famigerati LO.
Cosa sono i LO? In letteratura ritrovo due tipologie di approccio:
- Minimalista: una qualsiasi “entità” digitale o no che può essere usata in attività di educazione e formazione. Praticamente tutto: da una foto o una tabella ad un testo
- Integralista: una entità modulare in formato digitale da usare in attività didattiche che può essere riusata; un pezzo di contenuto a supporto di un obiettivo di apprendimento “auto-reggente” (stand-alone).
Relativamente alla prima c’è poco da dire: è compreso tutto l’usabile ed ognuno è libero di pensarla come crede
Nel secondo approccio troviamo centrali concetti quali:
- portabilità (facilità di montaggio in qualsiasi LMS)
- standardizzazione (nei linguaggi di programmazione)
- metadata (es. IEEE LOM)
- riusabilità
- aggregabilità
- interoperabilità
- granularità (chunk, – piccolo pezzo – atomo di conoscenza)
Qui è chiaro lo spirito dell’approccio “object-oriented programming”.
E’, quindi, ancor più chiaro, che i LO sono entità meramente informatiche, “inventate” dagli informatici (scaltri) e “spacciate” ai formatori (sprovveduti) che li hanno “comperati” in modo acritico.
A salvaguardia del buon nome degli informatici va riconosciuto che la relativa ingenuità dei formatori è sostenuta dal modello predominante di istruzione, quello basato sui contenuti, sull’insegnamento inteso come loro trasmissione ed apprendimento come loro memorizzazione
Dicevo, Lo come entità meramente informatica. Traguardando la questione dal punto di vista della pedagogia e della didattica, dobbiamo riconoscere che: l’apprendimento
- è un processo più complesso della semplice trasmissione-memorizzazione di contenuti
- non è un processo di sommatoria di componenti elementari
- non si sviluppa in modo lineare
- non segue un percorso uguale per tutti
- non produce sempre lo stesso risultato.
Se l’apprendimento non è tutto questo, che c’azzeccano i LO?
Indipendentemente da queste considerazioni focalizzate sui processi di apprendimento, la pur breve esperienza con l’e-learning e con i LO mette sotto gli occhi di tutti alcuni fatti che fanno giustizia di tante illusioni:
- i metadati non funzionano
- non si ha reale riusabilità
- i grandi progetti di repository sono falliti.
Cosa, quindi, tiene ancora in piedi questa logica? La mia idea:
- il business della loro produzione
- la rendita di posizione che garantisce a organizzazioni e persone che si sono posizionate sul segmento
- una idea efficientista di formazione
- un modello didattico conservatore
- una idea semplicistica di apprendimento
Grande.
La chiusura è sintetica ma pienamente condivisibile.
Tutti e 5 i punti mi trovano PIENAMENTE daccordo.
Ciao
Ciao: mi pare una sintesi perfetta! Grazie.
come hai ben detto, i LO sono roba passatista, vecchio armamentario, anticaglia tecnocratica.
Un gran sollievo lavorare senza LO!!! sono un tutor online, da qualche anno, e devo ammettere di essere stata molto fortunata ad aver sempre preso parte a percorsi didattici online basati sulla collaborazione! Complimenti per il blog! A presto, Giuliana (http://tutoronline.wordpress.com)
Giuliana, grazie per la testimonianza.
Riguardo ai temi dei LO, vorrei proporre un mio contributo, all’indirizzo:
http://websomethingelse.blogspot.com/search/label/Learning%20Object
avendo redatto una cinquantina di storyboard per altrettanti LO destinati ad alunni di scuola media. C’� anche l’indicazione di un link che porta ad un esempio concreto riguardante la legge fondamentale della dinamica.
A presto.
Annarita Ruberto
Non riesco ad accedere al link ma, indipendentemente da quello che hai fatto, continuo a preferire un pdf ad un LO. Non c’è nessuna ragione didattica per spendere tanti soldi a mettere in fila e con effetti più o meno speciali, dei contenuti che possono essere proposti, con la stessa efficacia, attraverso modalità meno costose. Vedi anche il libro ed il sito “No significative difference” riferendosi al fatto che tantissime ricerche hanno provato che non vi è significativa differenza nella qualità del apprendimento quando si usano le tecnologie per abbellire i contenuti.
In linea di massima, Gianni, sono d’accordo con te. Però ammetti che prima di arrivare a delle conclusioni è necessario anche sperimentare gli oggetti di apprendimento in questione.Per quanto mi riguarda, parlo dell’utilizzo in ambito scolastico. Sono convinta che una pluralità di strumenti a supporto dell’apprendimento possa avere soltanto una valenza positiva…e tra questi possono starci, con le dovute cautele, anche i LO.
Ecco io non li butterei a mare definitivamente anche nutrendo le perplessità che ho manifestato nel mio post “LO or not LO”. Quest’anno li sperimenterò a scuola;)e se le mie perplessità dovessero rimanere, chiuderò definitivamente la “questione LO”.
Non prima però! Sono di coccio io, eh,eh,eh;)
Usare LO, comunque siano essi sviluppati, ha senso, in quanto è coerente, con la logica di una didattica trasmissiva, ovvero comportamentistica. Che, in via di principio va bene, se uno ci crede.
Usare un LO all’interno di una didattica costruttivista, il costo del suo sviluppo non è minimamente giustificato. Può bastare un testo in, ad esempio, pdf o doc o txt, o xls, ….
Precisato che non sono assolutamente per una didattica comportamentista e trasmissiva, il mio approccio alla didattica è plurale, lo ribadisco. Ho sperimentato e sperimento diverse vie o approcci perchè sono convinta che se si vuole veramente favorire la personalizzazione degli apprendimenti degli allievi si devono fornire gli strumenti atti a far loro estrinsecare le proprie potenzialità.
Hai ragione a dire che un pdf et similia possono benissimo rimpiazzare un LO…e allora ne facciamo un problema di costi?
Che cosa si intende per LO alla fine? Se superiamo la questione di SCORM e LOM, un LO potrebbe essere addirittura realizzato low cost dagli allievi sotto la nostra guida….e quante competenze metterebbe in moto tutto ciò? Sicuramente non poche… Il problema non è negli “oggetti”, ma nel loro utilizzo mirato e creativo! E questo vale per tutti gli oggetti di apprendimento, secondo la mia esperienza sul campo. Quindi non demonizzerei i LO altrimenti dovremmo demonizzare altri strumenti, che continuiamo ad impiegare…..
Premesso: sono relativamente favorevole ai LO, ma dovrebbero cambiare…
@Annarita:
E’ vero, costruire LO è sicuramente molto didattico: strutturare i contenuti, dargli un senso, speigarli e riscrivirli ti permette di imparare molto.
Rimane il fatto: perchè i LO? Non otterresti lo stesso risultato facendo una pagina web, una presentazione powerpoint, un ipertesto?
Più semplicemente facendo fare una relazione da tenere in classe, una sintesi, un cartellone?
@lorenz: la domanda non è “Perchè i LO?”, ma “Perchè no i LO?”, con le premesse che ho fatto! Si badi bene, non sono una sostenitrice dei LO, nutro diverse perplessità nei loro confronti, come ho già avuto modo di dire. Sto semplicemente sostenendo di utilizzare diversi strumenti: ppt,ipertesto, paginaweb, relazione,pdf, cartelloni etc etc….e LO, se è il caso.
Se, ad esempio, un docente ha le competenze per guidare i propri alunni a costruire un LO perchè non dovrebbe farlo? Costruire un ipertesto, pagine, web…magari un sito web sì, un LO invece no…..non capisco la logica!
Guarda, l’unico dubbio è se i ragazzi la ritengono un’attività interessante, o se magari preferiscono farne una più semplice e coinvolgente… ma questo dipenderà dall’insegnante e dalla sue competenze! Ciao 🙂
@lorenz:ecco bravo;). E’ tutto qui: il coinvolgimento e l’interesse dei ragazzi, oltre alle competenze dell’insegnante.
Ciao:)