Da quando frequento la rete mi imbatto di frequente in persone di grande valore che, diversamente, non avrei mai conosciuto.

Ho incontrato, ad esempio, Mario Agati, Antonio Saccoccio, Cristina Galizia, Antonio Fini, Lorenza Boninu e tanti altri di cui prima o poi parlerò.

Questi fortunati incontri si stanno intensificando da quando frequento La scuola che  che funziona. Di ottimi colleghi, ottime colleghe, eccellenti insegnanti ne incrocio tanti.

Un recente “incontro” è quello con Mariaserena Peterlin, insegnante non più in attività.

Conosco MS da poco ma non credo di sbagliare se dico  che deve essere stata un’insegnante davero GRANDE. Lo dico perchè leggo i suoi libri sulla scuola, leggo il suo blog, leggo i suoi generosi  commenti in diversi luoghi della rete.

E da queste letture mi sono fatto l’iedea di una professionista dell’insegnamento che ha amato ed ama profondamente il suo “mestiere” e i suoi “clienti”. Li ama di un amore che la mette in sintonia con il suo ambiente, che la porta a farsi carico dei suoi problemi, che la porta a dare il massimo, e qualcosa di più,  nel tentativo di risolverli.

Apprezzo Mariaserena perchè nonostante i mille ostacoli che le si saranno certamente frapposti,  le mille sconfitte che sicuramente avrà incontrato nella sua vita scolastica ha, ancor oggi, l’energia per lottare per una scuola migliore e lo fa con grande intelligenza, umanità e umiltà.

Un suo “urlo” degno di essere non solo letto ma meditato a lungo. Riprende ed interpreta i grandi temi della crisi della scuola:

… Essa comprende ed esprime lo sgomento…. soprattutto di fronte all’ossequio di colleghi-insegnanti perfino quelli di me più giovani di età ma tanto più incartapecoriti e sussiegosi nel loro proporsi ed essere nella professione.
Colleghi giovani, a loro volta padri e madri di ragazzini, che imbracciano il registro come le tavole della legge di Mosè e sciorinano circolari come le grida con cui Azzeccagarbugli tenta di intortorare il giovane Tramaglino.
Colleghe sempreverdi, più preoccupate del tailleur che della didattica, della messinpiega che del dialogo.
Dialogo, già.
Ma con quanto sprezzo del pericolo posso pensare che a scuola si dialoghi?

Io non giustifico l’insegnante che sbaglia; non ho mai giustificato nemmeno me stessa, ed ho commesso errori che mi pesa ammettere, ma per i quali non voglio nemmeno cercare difese; semmai rimedi.
Un insegnante è, e deve essere, una persona preparata, colta, capace di riflessione, responsabile ed attenta. Deve sentire il peso del suo impegno.

E’ vero che tutti sbagliano: ma questo è un problema, non una soluzione.

Accusiamo la scuola di “buonismo”? Ma non saremo, invece, noi gente di scuola troppo buonisti verso noi stessi?

Non c’è denaro sufficiente per pagare adeguatamente chi fa bene il suo lavoro, ma chi lavora bene non lo fa solo pensando al denaro.

Vorrei condividere e saper spiegare la gioia emozionante e profonda che si prova quando il più ostico e scavezzacollo, irrispettoso e menefreghista, sfaticato e diffidente ti guarda finalmente dritto negli occhi e ti dice: “sono venuto a scuola solo per lei prof”. Quando ti ascolta e non perde il filo, quando annuisce; “ho capito prof”. Ed è sincero; perché magari finita l’ora scavalca la finestra e se ne va sfidando presidi, sospensioni e l’ira dei giusti.

Ammettiamolo che la scuola funzionerebbe e può funzionare e che dipende da noi.

Ammettiamolo che non dobbiamo accigliarci chiedendoci quanti errori di ortografia o quante canne si è fatto un ragazzo, ma che abbiamo noi delle responsabilità verso di lui.

Ammettiamolo che non basta parlare (parla, parla, parla, dicono i ragazzi e la prof si convince: ho parlato, ho spiegato, dunque ho fatto il mio lavoro).

E riconosciamolo: per insegnare bisogna ascoltare, dialogare, guardarli negli occhi, farsi riconoscere e conoscerli, e non solo sentenziare.

O non siamo scuola

Mentre scrivo questo post incrocio MS in chat su La scuola che funziona e, senza sapere che sto lavorando a questo post, mi dice …

..  io dico addirittura “amali per primo” … se li ami ti capiranno … se sei diffidente lo saranno anche loro …e se rischi dovrai resistere ….  ma alla fine saranno tuoi

Che dire ….  averne tante di Mariaserena  ….

Segnalo due lavori di MS e lo faccio usando parole sue.

I miei Lucignoli

I protagonisti sono i Lucignoli e gli adulti con cui si confrontano. Sono ragazzi come tanti, ma irripetibili; sono capaci di rabbia e di affetto, e di disperazione e di ironia, ci sfidano ma hanno bisogno di noi; il libro fa parlare la loro giovinezza invitando ad ascoltarla con attenzione. Il mondo in cui vivono non è un paese dei balocchi, ma probabilmente non lo è stato nemmeno nel passato….. Essendo impossibile imitare Pinocchio, mi sono dedicata al suo compagno Lucignolo che tutti, insegnanti compresi, considerano cattivo per dagli un’altra possibilità ….

La (mia) classe non è .doc

…. Il libro non è un romanzo, ma racconta, in prima persona, una storia vera, senza prediche e senza facili pedanterie. “Non esiste un solo modo di insegnare o di essere persone. Esiste una realtà, in questo caso scolastica, con cui si deve interagire inventandosi un linguaggio complesso e dedicato. E non esiste un modo per farsi rispettare ed amare diverso da quello di amare e rispettare per primi. Questa è stata la mia vita di insegnante e sono contentissima che sia andata così

Entrambi i libri sono in vendita a pochi euro e sono scaricabili gratuitamente dal sito di Lulu


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19 pensiero su “Un invito a conoscere Mariaserena Peterlin”
  1. …e la scuola ha proprio bisogno di donne e uomini straordinari più di ogni altra cosa. Un caro saluto Gianni e grazie per per l'azione di stimolo che quotidianamente​ fai.

  2. …e la scuola ha proprio bisogno di donne e uomini straordinari più di ogni altra cosa. Un caro saluto Gianni e grazie per per l'azione di stimolo che quotidianamente fai.

  3. Conosco MariaSerena da qualche anno.

    L’ho incontrata anch’io sul web e ne ammiro ogni giorno l’energia, la simpatia, l’intelligenza.

    Ci sentiamo spesso, ci siamo visti tante volte (l’ultima tra natale e capodanno per una gran mangiata!), condividiamo ormai moltissime idee e iniziative. Compresa questa.

    Ad averne davvero tante di MariaSerena.

    Grazie MariaSerena, e grazie Gianni per il bel ritratto.

    a presto!

  4. Ad averne amici come voi!
    Grazie davvero Gianni, la generosità con cui parli di me è un dono che rallegra.
    Il web mi ha dato la possibilità di incontrare te ed Antonio insieme ad altre care persone.
    Ad Antonio spesso dico che mi ha stanato più che incontrato.
    Quello che scriviamo in rete rimane e quasi ci certifica, e a volte descrive più noi stessi che non ciò di cui parliamo.
    Con voi sono tra persone che lanciano messaggi, diffondono idee ed hanno fiducia nella forza della ragione e dei sentimenti. Io sono convinta che chi lavora per la scuola e la cultura usi bene il suo tempo e le sue capacità, ho dunque fiducia che le nostre proposte si faranno ascoltare.
    Grazie e ripeto: ad averne persone in gamba come voi!

  5. @mariaserena. Mariaserena, noi non ci conosciamo personalmente, ci siamo conosciute solo virtualmente nel gruppo fondato da gianni, li ti ho letto spesso, con piacere, condividendo molte delle tue opinioni. Nelle tue parole, quelle riportate nelle nota di Gianni, mi ci vedo pienamente, le sento molto vicine. Siamo sempre troppo pochi purtroppo, ma che conforto sapere che esistono docenti così.

  6. @mariaserena. Mariaserena, noi non ci conosciamo personalmente, ci siamo conosciute solo virtualmente nel gruppo fondato da gianni, li ti ho letto spesso, con piacere, condividendo molte delle tue opinioni. Nelle tue parole, quelle riportate nelle nota di Gianni, mi ci vedo pienamente, le sento molto vicine. Siamo sempre troppo pochi purtroppo, ma che conforto sapere che esistono docenti così.

  7. Mariaserena,sono contento che le cose che scritto su di te ti siano piaciute; sono pensieri e sentimenti veri che ogni tanto amo esprimere pubblicamente in segno di riconoscenza per le persone come te la cui frequentazione mi arricchisce.nsono, quindi, io a ringraziare te

  8. Conosco Maria Serena (attraverso la rete), la stimo e ammiro tantissimo!
    Ho letto il suo La classe non è.doc e mi ha affascinato.
    Grande, Maria serena!
    E bravo Gianni ad averne sottolineato il valore!:-)
    g

  9. Ho fatto tanti mestieri, faccio altri mestieri, ma sono contento del mio mestiere principale: insegnante (coadiutore dei percorsi di apprendimento!). E questo post mi regala un attimo dilatato di felicità (tenete conto che sto facendo gli scrutini – sic! – e che per me l’unica felicità possibile è l’attesa della felicità). Grazie Gianni & C.

  10. Mi reputo fortunato per aver avuto l’onore di avere la “mia prof.” per 3 anni scolastici. Insegna non solo la materia italiana ma alcuni valori molto importanti: l’onestà, la tenacia, l’uguaglianza e la voglia di aggregazione.
    La mia prof. ha le palle quadrate e dice ciò che pensa, sempre a favore di una scuola che insegni i valori veri della vita; non importa se il ministro dell’istruzione sia rosso o nero… importa che faccia in modo da creare un ambiente che prepari i ragazzi che, come me anni fa, si fanno 5 anni di liceo per poi prendere il volo verso la vita.
    La mia prof. ha fatto in modo da prepararci e mi permetto di parlare a nome di tutti perchè sono sicuro che anche per gli altri è stato così… ci sapeva prendere, ci ha insegnato a vedere le cose in terza persona e ad usare il nostro cervello, sapeva dialogare con noi e ci spingeva verso la nostra strada…la nostra crescita.

    Essere leali ed umili in questo mondo di vipere è importante… Maria Serena Peterlin me lo ha trasmesso. La “mia” prof. per eccellenza! un bacione!!!

    ps complimenti al Sig. Marconato per il blog che non conoscevo… fino a 5 minuti fa 🙂

  11. Ragazzi, adolescenti; sembra che non gli importi di te, e invece, dopo tanti anni ecco cosa può succedere. Ma come si fa a non amarli?
    Io questi ragazzi me li porterò nel cuore anche in paradiso (spero) e me li invidieranno i Santi.
    Grazie
    sono davvero commossa nel più profondo.

  12. Io Serena la conosco da qualche anno, non dal web ma dal vivo…e posso confermarlo che è stata un’insegnate dalle spiccatissime doti e dalla forte volontà e grande umiltà nel fare il suo mestiere. Serena mi ha aiutato in molti progetti, sostenuto, rinfrancato! Quando portavamo avanti il contro-giornale…ma soprattutto Serena mi ha insegnato che si può viver bene anche senza cedere agli out-out del potere…e di questo le sono grato e le sarò grato per sempre. è stata una figura importante, ma ancor di più portante. Sarebbe stato diverso senza lei…più monotono forse, meno accattivante! Di essere stato fortunato ad incontrarla lo sapevo già ma voi, insieme al tempo che passa, non fate che avvalorare questa mia convinzione! E di questo vado fiero e sono felice. 🙂
    Grazie Serena, un abbraccio!!!

  13. Io Mariaserena la conosco da poco, ma è già tra le persone più importanti che il web mi ha regalato. Questo post ci voleva. Bravo Gianni!

    Elena da scuola&scuola

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