cognitivi
Il mio intervento a HiTechSchool a Bassano del Grappa (11 – 12 aprile 2014) potrebbe essere sintetizzato proprio con queste poche parole.
Perché l’ipotesi di lavoro presentata a Bassano?
Secondo me non basta dire che dovremo usare le tecnologie perché sono attrezzi oramai presenti nel mondo fuori della scuola. Non ho dubbi: le tecnologie sono un dovere anche a scuola. Ma bisogna andare oltre.
Perché?

Le ragioni sono tante, ma in questo momento, una, credo, prevalga su altre: oggi, dopo un amore per le tecnologie in classe praticamente universale, le tecnologie sono sotto attacco da molte parti o perché, secondo alcuni, fanno male comunque le usi, o perché non apportano un evidente valore aggiunto.

Io concordo con questa’ ultima posizione precisando, però, che la mancanza di valore aggiunto non è insito nella tecnologia in quanto tale ma nell’uso che se ne sta facendo.

Posso tranquillamente affermare che tanti usi che oggi si fanno delle tecnologie non danno alcun valore aggiunto.

Ma, valore aggiunto a cosa?

Valore aggiunto a quello che è, o dovrebbe essere, il fine della scuola: l’apprendimento. Con le tecnologie si dovrebbe imparare di più e meglio.

Detto “apprendimento”, resta da definire di quale tipo di apprendimento ci vogliamo far carico. Perché non basta dire “apprendimento” per sapere in quale direzione muoverci.

Per me “imparare” significa capire, utilizzare ciò che si è imparato, trasferire apprendimenti da un contesto ad un altro…

Per “imparare” in questa prospettiva significa essere in grado di pensare in modo appropriato.

Ecco: le tecnologie ci possono aiutare a pensare meglio e ad imparare meglio.

Questa è la prospettiva che dovremo assumere per contrastare efficacemente e non con slogan gli attacchi alle tecnologie. Anche se, ovviamente, non solo per questo.

Nel mio intervento a Bassano ho voluto proporre e sviluppare il concetto di tecnologie come strumenti cognitivi, come strumenti che aiutano a pensare. Un concetto non nuovo in letteratura, un concetto che cerco di rendere operativo quando lavoro con strategie di apprendimento quali la costruzione e l’esplorazione di simulazioni, di Ask system, di ipertesti per la flessibilità cognitiva.

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2 pensiero su “Perché e come usare le tecnologie digitali in classe?”

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